Ragazzi di strada a Windhoek

Ciao Mamma Clara...

 

Progetto Sole 2001 non ha confini geografici.
Alle sue Gemme Solidali in Bolivia, Camerun, India, Egitto, Tanzania e Myanmar, ora aggiunge un'altra pietra preziosa in Africa Australe.
In occasione di un recente viaggio in Namibia, abbiamo visitato la capitale Windhoek.
Anche Windhoek ha la sua Soweto, la townships di Katakura.
E' una baraccopoli dove nel 1912 fu confinata, per ordine del Sudafrica, tutta la popolazione di colore che vive, da un punto di vista sociale, culturale ed economico, ai margini di una città ricca e occidentale.
In questo contesto vagamente decoroso, i bambini sono l'anello debole della catena umana.
I genitori, non tutti per fortuna, bevono, si ubriacano, litigano e molti hanno l'AIDS.
Le famiglie si disgregano e i bambini, crescendo, diventano ragazzi di strada.
Le istituzioni governative non esistono, impegnate come sono nella corruzione dilagante in un Paese fondamentalemente ricchissimo di risorse.

 

Per fortuna ci sono degli 'Angeli Neri' che sotto le proprie ali colme di Amore proteggono l'infanzia debole e abbandonata.
Ne abbiamo conosciuta una:
si chiama Mamma Clara (email: jonmyp@yahoo.com tel. 0812044003).
E' una donna giovane e bella, con uno sguardo intenso e pieno di vigore.
Raccoglie i bambini per la strada da 1 a 6 anni.
Li alimenta, li fa crescere, cura quelli affetti dall'AIDS o da qualche anomalia fisica.
I più grandi alla sera tornano a casa (si fa per dire) e il giorno dopo ritornano per mangiare.
E così ogni giorno...
I più piccini restano lì, ne abbiamo contato una sessantina ricoverati in una vecchia fattoria che un benefattore ha messo a disposizione.
Nell'ingresso ce n'erano alcuni sdraiati sul pavimento che dormivano su una coperta; uno, di quasi due anni, nato prematuro a sei mesi, non stava in piedi.
Li abbiamo presi in braccio, coccolati, baciati, ricevendo sguardi e sorrisi pieni di gratitudine.
Vivono di carità e di cibo offerto da qualche benefattore.
Mamma Clara non accetta denaro (non hanno una struttura amministrativa), ma soltanto alimenti, pannolini e vestiti.
Ci guardiamo imbarazzati.
Prelevo dal fondo 'Progetto Sole' 500 euro e li consegno a Mamma Clara per l'acquisto di farina, latte, biscotti e altri generi di prima necessità presso un magazzino attiguo.
Incredula e sbigottita si mette a piangere per la commozione.
Quasi si vergogna...la sua commozione ci contagia e piangiamo insieme.
Non ci vergognamo, sono lacrime d'amore.
Per il 'Progetto Sole' è nata un'altra 'Gemma', splendida splendente, da sostenere, da far crescere nel tempo con i nostri contributi.
E' la più bella gemma che l'Africa ci abbia regalato.
Siamo tornati a casa con la valigia più pesante e ricca di sentimento e con l'impegno di sostenere questi ragazzi di strada per aiutarli a diventare uomini, uomini veri.
Ciao Mamma Clara...